E’ noto in letteratura che l’intervento a favore di persone con Disturbo dello spettro autistico per essere davvero efficace deve essere intensivo, mediato dai genitori, basato sui principi dell’Analisi del Comportamento Applicata (Applied Behavior Analysis, ABA), inoltre è fondamentale il coinvolgimento e la collaborazione di tutti gli ambienti e tutte le figure che ruotano attorno al bambino (Harris et al., 1991; Birnbrauer and Leach, 1993; Sheinkopf and Siegel, 1998; Smith et al., 1997; Reichow, B., & Wolery, M., 2009; Peters-Scheffer N., Didden R., Korzilius H., & Sturmey, P., 2011).

ABA è l’acronimo di Applied Behavioral Analysis, che significa “Analisi del Comportamento Applicata”. La metodologia derivata dall’ Analisi del comportamento prevede l’applicazione sistematica dei principi comportamentali e la traduzione in procedure dettagliate che guidano l’intervento.

L’Analisi del comportamento si propone come un modello pratico per la progettazione, messa in atto e valutazione di programmi di intervento. L’applicazione infatti è fondata sull’osservazione e la registrazione del comportamento, che forniscono la base di partenza per la progettazione ed attuazione di interventi per il cambiamento di comportamenti inadeguati e l’apprendimento di nuove abilità.

Il percorso di intervento di matrice comportamentale di seconda e di terza generazione si è rivelato il più efficace nell’apportare cambiamenti migliorativi a lungo termine, rispetto a qualunque altro tipo di intervento educativo (McEachin J. et al., 1993; Spreckley, M., & Boyd, R., 2009). L’intervento deve essere intensivo, le procedure e gli obiettivi perseguiti non possono essere limitati a pochi momenti o a qualche ora di terapia la settimana, ma devono coinvolgere nel quotidiano tutti i momenti di vita dell’individuo, comprese quindi le ore di frequenza scolastica e di vita quotidiana.

Il percorso abilitativo di soggetti con disturbo dello spettro autistico deve necessariamente essere visto come una rete di interazioni e modalità che avvengono sinergicamente tra famiglia, scuola e in tutti gli altri ambienti di vita frequentati. Pertanto tutti coloro che interagiscono a vario titolo con lo studente (genitori, insegnanti, educatori e terapisti) devono necessariamente operare in modo coerente ed omogeneo.

Rispettando la cornice comportamentale, l’intervento viene integrato con altre metodologie e approcci di tipo evolutivo in base alle necessità legate sia all’età che al profilo dello studente.